La musica come seconda lingua obbligatoria a scuola?

La proposta dello scrittore belga Paul Carvel trova d'accordo tutti coloro che amano la musica e vorrebbero suonare tutto il giorno

ludovica cordova classico violoncello

Per una studentessa speciale che ha fatto del violoncello un compagno di vita, studiare musica come seconda lingua obbligatoria a scuola non sarebbe stato davvero male.

In fondo alzi la mano chi non ha mai sognato una scuola come quella dei film tipo “High School Musical” o come quella di “The School of Rock”?

College con corsi di teatro, musica e molto altro ancora?

Tutto questo, anche se in versione ridotta, è stato possibile anche in un liceo, per la precisione al liceo classico Tommaso Campanella di Reggio.

Da qualche anno, ragazzi della scuola organizzano corsi molto frequentati di canto e teatro. E gli studenti partecipano eccome!

Partecipano a questi corsi e poi si esibiscono ogni anno ai vari open-day, alle “Notti del Liceo Classico”, e anche, di solito, durante le assemblee d’istituto. Una bella vetrina per iniziare!

Uno dei talenti musicali che la scuola ha potuto apprezzare per anni è stato quello di Ludovica Cordova, violoncellista che studia al conservatorio “Francesco Cilea” di Reggio Calabria e ha frequentato il corso D.

«La mia sicuramente è una vita all’insegna della musica e del violoncello, lo strumento che ho scelto come percorso di vita e come compagno di viaggio».

Un bel compagno. Descrivilo.

«Il nostro rapporto è iniziato quando ero piccola, a 5 anni. A nove sono entrata in conservatorio. Sono certa che è un amore che non finirà».

Sicura?

«La musica è una fonte inesauribile di emozioni. Quando mi esibisco è come se diventassi un tutt’uno con lo strumento e con il pubblico che mi ascolta. È come rendere gli altri partecipi del mio talento».

Tutto molto bello. Hai trovato il tempo di studiare contemporaneamente le materie scolastiche e la musica?

«Ma certo! Avevo scelto proprio il liceo perché credo che nella vita la cosa principale sia la cultura. E la musica è cultura. Quindi le due esperienza stanno bene insieme, si completano. Basta organizzarsi, il tempo si trova».

Il tuo fan più sfegatato?

«Sono in tanti a fare il tifo per me: a scuola, nella mia famiglia e tra i miei amici. Non c’è cosa più bella di sentirsi incoraggiata a coltivare la tua passione e andare avanti».

Lo scrittore belga Paul Carvel ha detto che “La musica merita di essere la seconda lingua obbligatoria di tutte le scuole del mondo”. Sei d’accordo?

«Non solo la seconda, ma anche la terza e la quarta».