Amare un figlio malato. La storia del piccolo Matteo

Cosa vuol dire amare un figlio malato?

Gaetano e Valentina ci danno una testimonianza davvero molto forte.

Sono due giovani sposi che avevano desiderato tantissimo questo bambino. Volevano essere genitori, dare la vita, mettere al mondo una nuova creatura.

Eppure un giorno, al terzo mese di gravidanza, scoprono che Matteo ha una grave malformazione.

Matteo non ce la può fare a sopravvivere.

Così hanno detto i medici: vivrà un’ora, forse due. Un giorno al massimo. Nessuno può dire quanto, ma di certo non potrà farcela a causa di una grave malformazione.

I suoi genitori decidono comunque di proteggerlo, di non abbandonarlo.

Non è una scelta facile: tutti ci saremmo chiesti che senso ha proseguire in questa gravidanza?

Prendersi cura e amare un figlio malato vale solo dopo la nascita o anche prima?

Matteo nasce, viene battezzato e poi muore.

Ma nella mente e nel cuore di Gaetano e Valentina restano i baci dati a quel corpicino appena nato, il suo profumo di vita e la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile.

Come qualunque genitore avrebbe fatto.