Gennaro Calabrese è un cabarettista, imitatore, attore e comico originario di Reggio Calabria. Ci racconta la meraviglia nel regalare i sorrisi e il buon umore col suo lavoro, indispensabili per affrontare gli attuali tempi bui, caratterizzati dalla pandemia.
Ciao sono Gennaro Calabrese e ho 44 anni. Mi reputo un artista perchè sono un attore, prevalentemente attore comico.
Questo oltre ad essere il mio lavoro e anche la mia passione.
Attualmente sono tornato a vivere nella mia città Reggio Calabria, anche se fino a qualche mese fa ho vissuto a Roma per circa 10 anni.
Durante questo periodo di lockdown ho smesso di esibirmi dal vivo viste le restrizioni e le chiusure dei teatri ma ho comunque continuato a esercitare il mio lavoro in tv e in forme diverse come a esempio producendo contenuti video per i social, dirette e così via.

Tornare alla normalità sara’, dal punto di vista professionale, un percorso graduale, ma credo che siamo sulla strada buona.
Nel mio lavoro metto tutto me stesso, tutto quello che sono… è un mestiere dal quale non puoi staccarti, alienarti o decidere di abbassare la serranda, perché ne andrebbe della tua integrità emotiva, interiore.
Quindi anche durante il lockdown, come ho raccontato, non ho mai smesso di lavorare.
O perlomeno mai smesso di allenarmi, di scrivere, di sviluppare nuove idee.
Ho avuto accanto i miei affetti e questo ha reso più facile non farsi prendere dallo scoramento. Il mio è un percorso lungo, fatto di sacrifici, di impegno, di delusioni, ma anche di tanti apprezzamenti, riconoscimenti e soddisfazioni. Paradossalmente questo periodo è stato ottimale per tutti coloro che hanno iniziato a muovere i primi passi. Perché? Perché attraverso il web e i social ci si può far notare e ci si può esprimere artisticamente.
Molta gente è rimasta chiusa a casa e il web pertanto è stato molto sfruttato.
Se posso permettermi di dare un consiglio a chi volesse intraprendere questo “mestiere”, mi sentirei di essere realista, dicendo francamente di essere innanzitutto consapevole che non sarà facile.
Poi di credere nel lavoro, nel sacrificio, nello studio continuo.
Non sentirsi mai arrivato, a dare spazio alla curiosità e alla sensibilità.
E anche di divertirsi.

L’obbiettivo del mio lavoro è regalare un sorriso, leggerezza: cose di cui l’essere umano ha sempre bisogno. Quindi se di aiuto posso parlare, beh è quello di fare bene il mio mestiere.
Dopo la pandemia, riprenderò i live, ovvero gli spettacoli dal vivo. Il mio obbiettivo è poter continuare a divertirmi nel fare quello che faccio e poter vivere ancora di questo lavoro.
A chi ci legge auguro solo di avere sempre la forza di trovare il lato bello delle cose.
C’è sempre, dietro il buio, un sole che splende.
