
Tutto il sangue versato dagli uomini in nome della guerra, ancora oggi, evidentemente non è abbastanza. Esse continuano a lacerare imperterrite la società. Facendo un excursus storico, la guerra ha sempre caratterizzato la vita dell’uomo. Sono stati relativamente brevi i periodi di pace. Il fattore scatenante era la smania di conquista e di possesso di nuovi territori, che avrebbero portato ricchezze. I Romani fondarono un vero e proprio impero sulla guerra, la quale era fondamentale per la sopravvivenza stessa del regno, in quanto apportava denaro nelle casse di Roma.
Vi furono, poi, le Guerre Sante, le cosiddette Crociate indette dai Papi per la riconquista di Gerusalemme e dei luoghi sacri, ma sempre con il secondo fine di accaparrarsi nuovi territori. Per giungere, infine, alle due guerre che nel ‘900 sconvolsero tutti per le modalità con le quali furono combattute e per le atrocità commesse, che vennero giudicate come crimini contro l’ umanità. Queste due guerre portarono a una svolta, facendo si che nascesse l’ONU, un organo di garanzia internazionale, il quale tutela i rapporti tra le nazioni, cercando di sviluppare relazioni amichevoli tra gli Stati.
Purtroppo non è ancora abbastanza. Benché si aspiri sempre alla pace, si continua a far guerra.
Oggi se ne stanno combattendo diverse: il conflitto in una regione dell’Ucraina, la Crimea che è sotto assedio Russo, o ancora le varie guerre tra etnie nei territori africani.
Infine, la guerra che contrappone l’Occidente ed una frangia estremista di musulmani. Questi ultimi provano un cieco odio che li spinge a combattere, commettendo atti di efferata violenza in nome della religione.
Per cercare di non scatenare un conflitto che potrebbe avere risvolti drammatici, si sta cercando il dialogo con loro, anche se pare sia difficile.
Molti Paesi hanno inserito nelle loro Costituzioni, articoli contro la guerra, lo stesso articolo 11 della nostra afferma che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa.
Ma non è, ancora, sufficiente e probabilmente, anche se molti si impegnano a favore della pace con ogni mezzo, lo sarà difficilmente, poiché la guerra fa parte della natura stessa dell’uomo. Ma anche perché i conflitti mettono in moto l’industria bellica che è alla base dell’economia di molte nazioni, che da dietro le quinte fomentano la guerra, fornendo le armi per combatterla.
Il Papa stesso ha condannato apertamente tale operato, affermando che la III guerra mondiale si sta, ormai, combattendo a tratti, ma nessuno se ne accorge.
Secondo me, se dovesse scoppiare un nuovo conflitto di dimensioni globali, esso porterebbe alla distruzione dell’umanità e come affermò Einstein «La IV guerra mondiale la combatteremo con bastoni e pietre», con un chiaro riferimento al ritorno all’età primitiva.
Forse un giorno si riuscirà a raggiungere la pace, anche se a parer mio è utopia, solo se tutti s’impegneranno a mettere da parte l’odio e la smania di potere.
E credo che, ormai, sia giunta l’ora di cambiare. L’umanità è stanca del sangue versato e delle atrocità della guerra, che non possono esistere in un mondo avanzato come il nostro.
Andrea Naso 4 A – Liceo scientifico “Piria” di Rosarno (RC)