Gli ingredienti per avere successo studiando architettura: creatività e passione! La storia di Danila

Avere successo studiando architettura a Reggio Calabria

Questa settimana Danila, giovane laureata in Architettura presso l’Università Mediterranea di Reggio Calabria, ci mostra come la creatività, la passione e la voglia di mettersi sempre in gioco siano chiavi decisive per la scelta di questa facoltà.

Cosa volevi diventare da grande prima di iscriverti alla Facoltà di Architettura?

Non ho mai avuto le idee chiare fino all’ultimo anno del liceo. Da piccola, passare dal voler fare il medico o all’antropologa era un attimo. Da sempre, però, ho avuto la passione del disegno e del “costruire” nuovi giochi, quindi in un certo senso inconsciamente si è instaurata in me la voglia di voler essere ciò che oggi sono diventata.

Ricordo il giorno in cui la mia professoressa d’arte mi disse: «tu non potresti mai fare architettura». Lì ho capito con assoluta convinzione di voler diventare architetto un giorno!

Perché hai scelto questa facoltà?

2 mesi prima dell’inizio di questo nuovo percorso arrivarono nuovi dubbi:  Architettura o Design?
Non fu facile scegliere. Così iniziai ad indagare su cosa mi proponeva la facoltà di architettura dell’Università Mediterranea e capì che scegliendo questo percorso di studi sarei potuta diventare non solo architetto, ma anche designer, paesaggista, urbanista, ecc. In questo modo avrei avuto più tempo per scegliere cosa diventare da grande.

Cosa hai imparato di nuovo grazie a questa Università?

Ciò che insegnano fin da subito in questa facoltà è pensare inizialmente senza regole, di avere proprie idee, di poterle esporle e sopratutto di poterle concretizzare col passare degli anni imparando a conoscere la progettazione.

Ho imparato a dare una forma e un’identità alle mie idee, a non aver paura di sbagliare, perché come diceva sempre il mio professore «dall’errore io posso trovare la soluzione». Perciò sbagliare non è sempre poi così terribile!

In 5 anni ho avuto la possibilità di progettare tantissime cose: dalla piccola residenza unifamiliare al museo ipogeo, dai giardini zen alla bicicletta e chi più ne ha più ne metta.

Inoltre la cosa più bella, e anche la più difficile, è stata quella di studiare e lavorare insieme ai miei colleghi, “sopportazione e supportazione” era diventato il nostro slogan!

Adesso che sei cresciuta, quali sono i tuoi progetti?

Da grande?  beh.. adesso che ho finito il mio percorso di studi mi piacerebbe molto affrontare il mondo del design. Ma dove iniziare?  Inizia un nuovo percorso adesso e non vedo l’ora di affrontarlo!

Cosa consiglieresti a chi vorrebbe intraprendere questa strada?

Consiglio a chiunque voglia approcciarsi al mondo dell’Architettura di non aver paura di sbagliare, di avere un proprio punto di vista e occhio critico. La pazienza credo sia fondamentale. Insieme agli stimoli giusti e a un ottimo supporto vi permetterà di trascorrere al meglio questi 5 anni!