Smartphone e social: è abuso, riprendiamoci la meraviglia

Abuso: uso eccessivo, illecito o arbitrario; masch. sing.

Così troviamo scritto su un qualunque dizionario di lingua italiana.

È una parola di uso comune e a tutti sarà di capitato di sentirla almeno una volta, magari durante un telegiornale.

Sportivo arrestato per abuso di farmaci e sostanze stupefacenti.

Ragazzo di colore massacrato di botte dalle forze dell’ordine.

Tutti – in questo caso – pensiamo al tipico esempio di abuso di potere.

Ma non si tratta solo di questo, di una realtà del tutto estranea alla nostra, di una situazione che non ci tange minimamente.

È anzi qualcosa che ci tocca molto da vicino.

Riguarda noi giovani soprattutto.

Oggigiorno è possibile comunicare con persone in tutto il mondo grazie alle nuove tecnologie delle quali disponiamo.

Abbiamo sempre cercato nuovi mezzi di comunicazione: all’inizio, l’unico conosciuto era – oltre la parola – l’utilizzo di lettere scritte su un foglio.

Nel tempo si è arrivati fino all’uso del telefono e alle videochiamate (dove ci si può addirittura vedere mentre si parla)!

Ma – abituati come siamo a tutte le comodità che abbiamo – non facciamo più caso a quanto la nostra vita sia realmente facilitata anche nelle minime piccolezze.

Quando non abbiamo a disposizione nessuno strumento per comunicare, anche se per soli pochi giorni, non sappiamo più come vivere.

Ci sentiamo esclusi dalla società se per un’ora il nostro telefono “non ha linea” e, purtroppo, solo in questi momenti ci rendiamo conto che oltre a quello schermo c’è veramente un mondo intero che aspetta solo noi.

La mia generazione già conosce tutto, già sa tutto.

Non ci aspettiamo niente di più di quello che già abbiamo e ciò ci ha fatto perdere quel senso di meraviglia che rendeva la normalità qualcosa di nuovo e impressionante.

Personalmente credo però che non ci sia nulla di sbagliato nei nostri mezzi di comunicazione: sono solo diversi e sicuramente più moderni, ma non per questo devono essere considerati un problema.

Quello che è effettivamente anormale e problematico è l’abuso.

L’uso esagerato che ne facciamo, che ci porta all’eccesso.

Dovremmo piuttosto avere cura o, meglio, prenderci cura dei nostri valori: valori che ci rendono sì deboli e vulnerabili, ma sono e saranno sempre l’unica cosa insostituibile che non potrà mai essere copiata da nessun telefono, da nessun automa.

Virginia Abenavoli 3 E – Convitto RC