In questo post ti racconto le 12 cose che ho imparato in quest’anno scolastico, frequentando il mondo degli istituti calabresi e non solo (siamo stati a Bologna e Ragusa) e parlando a tu per tu con i professori.
Ecco l’elenco (quasi) dettagliato di ciò che ho imparato:
- che i professori amano le lavagnette di IAMU quanto gli studenti, si vergognano a dirlo (non tutti), ma quando poi li coinvolgi sono i più entusiasti. Fantastici!
- che le ragazze di tutte le città, del Nord e del Sud, si vedono brutte al mattino presto. E proprio il giorno in cui ci presentiamo con le lavagnette sono più brutte del solito: «Se me l’avessi detto, mi sarei preparata». Ma detto cosa?
- a Bologna ti rende felice il Bologna, a Reggio la Reggina, a Ragusa l’estate. Ma tutti i ragazzi in realtà vorrebbero scrivere un tubero (patata), sono io in prima persona a bloccarli.
- che si possono usare i cartellini gialli e rossi a scuola come in un campo di calcio
- la mia vecchia scuola è diventata un comune di 2500 abitanti, il sindaco è una donna, oggettivamente più carina del sindaco che c’era quando andavo io
- che se mi vesto da Babbo Natale tutti vogliono fare la foto e i selfie con me. Ecco cosa si prova a essere un vero vip. Come Babbo Natale
- che pilotare un aereo sul simulatore non è affatto facile, figuriamoci dal vivo
- esiste un’app che fa gli esercizi di matematica in tempo reale
- che le ragazze sono più coraggiose dei ragazzi quando si tratta di donare il sangue
- che in terza media si fanno le feste in discoteca come in quinto superiore, solo che i partecipanti sono più bassi e non hanno la barba
- che la lavagnetta è resistente all’acqua, anche quella del mare
- che il trucco per vincere la sfida col panino è ingoiare poco per volta.
È stato un anno (scolastico) bellissimo per IAMU e non finirò mai di ringraziare tutti quelli che ci sono stati.
Vi porto nel cuore, spero sia sufficiente a contenere tutti. Ci vediamo su IAMU, come sempre.